Stefano Orlandini nasce a Roma il 24/07/1970, fin da bambino mostra la propensione alla comunicazione attraverso le arti visive. Dopo qualche anno saltato da una scuola all'altra in cerca della propria strada, trova nella decorazione la sua forma di espressione che lo avvicinera' alla sezione pittorica dell'istituto d'arte Sacra di Roma conquistando un piccolo attestato di Maestro d'Arte Sacra, come partenza di una lunga carriera nell'espressione della comunicazione visiva che a tutt'oggi lo vede impegnato. Fin da subito, negli anni novanta, esegue decorazioni e scenografie per i principali locali notturni romani tra cui il Piper 80, Alien Club, Uonna Club, L'Istoire Club, Black Out, Ethos e fuori porta per il Ser Jack di Sabaudia, il Topsy di Livorno e Il Movente nella splendida cittadina di Camerino affermandosi gia da subito nell' interland natale. Realizza anche opere pubbliche per la Fiera di Roma, Comune di S.Remo (Badalucco) ed Arsoli. Partecipa da subito, con opere a carattere “surrealista” ad esposizioni pittoriche a Roma, Arsoli, Trevi nell'Umbria per conquistare il terzo e quarto classificato al premio Federconsorzi. L'innata curiosita' lo porta a sperimentare numerose tecniche grafiche tra cui l'uso dell'aerografo e della computer-grafica con la quale realizza alcuni fotomontaggi ed effetti digitali “Morphing” per il film Fatal Frames ed il regista Al Festa. A cavallo con il 2000 per MMG Multimedia Grandimmagini Pensa e Propone l'idea per lo stand RAI per SMAU Milano creandovi anche uno spot promozionale in collaborazione con Mario Sasso, per Toyota Common Rail e vari esperimenti nella emergente Realta' Virtuale. In questi anni le sue esperienze spaziano da un bozzetto location per lo spot Microsoft MSN a scenografie per 20THFox come quella per l'anteprima italiana del film d'animazione Anastasia, Enel 1° Maggio a S.Giovanni Roma, scenografia facciata S.Giovanni Roma “IL PAPA INCONTRA I GIOVANI” (opera 30m x 20m), Anteprima italiana Film IL SIGNORE DEGLI ANELLI “la compagnia dell'anello” per divenire lo scenografo del Gruppo teatrale de Lollis diretto da Amedeo Fusco realizzando anche una scenografia per il Teatro Edoardo de Filippo. Partecipa con onore al 54° PREMIO MICHETTI, alla biennale in onore di Ippolito Caffi presso Complesso del Vittoriano Roma, XXX Anniversario Batik Barcelona Spagna, personale “Thalia i Corti”, Premiazione Thalia Festival. La sua volonta' e bisogno di espressione lo porta ad usare in modo sempre piu efficace il computer e gli strumenti che mette a disposizione realizzando varie ricostruzioni tridimensionali, spot come “se vuoi puoi” pe Universitalia, per Telecom/Fidogroup, l grafica dal vivo durante il concerto di Simon and Garfunkel ai fori imperiali di Roma, Art Director per Int-TV e realizzando scenografie digitali per il 3° Thalia Festival. Tra il 2006 ed il 2010 realizza un opera pubblica per Comune di Formello e C.A.G. e la passione per l'esperienza nella comunicazione visiva gli permette di lavorare per OBJ: Ideazione e realizzazioni grafiche 2d/3d per Capi d'abbigliamento, Brochure, cataloghi e ideazione allestimenti vetrine; Ideazione e realizzazione grafica catalogo Oxer, Ideazione e realizzazione grafica catalogo Guts. Cura inoltre l' Ideazione e la realizzazione della Comunicazione Grafica per: Fonderia Fratelli Carnevale, Caffe' Giannangeli , Computer Point Taloni, New Style, MMC Group, Martino Telecomunicazioni e numerosi spot per jumbo screen Innovation Graphics, OF-Nomentana. La sua ricerca nella tecnica lo porta ad apprendere linguaggi di programmazione web e, ancora oggi, nel 2014, chiaramente dipinge, scolpisce e oltre ad una opera pubblica per l'AVIS di Graffignano, le decorazioni per RistoClub Il Tempio del Cinema Roma, Il Gelataccio Roma, The king Club Roma, la comunicazione pubblicitaria per Alleanza, Prink, Birrificio Monzese Alma, Caseifico Del Rio, Buongiorno FastFood Malta, Cinema Tevere, ACHD band, Lard Rock Band, Assicurazioni Scarponi, realizza siti internet di gran qualita' con e-ccomerce utilizzando tutte le moderne tecnologie e i nuovi media per comunicare.

Un giorno il mio amico Stefano Orlandini mi ha chiesto cosa ne pensassi dei suoi nuovi lavori. Io conosco lui e la sua pittura da quindici anni, e quando si ha una tale confidenza con un artista si tende, superato l'iniziale stupore e la dovuta ammirazione per il suo talento, a percepire la sua opera come un qualcosa di imprescindibile dalla sua personalita'. Ho quindi avuto bisogno di fare un passo indietro per guardare con occhio critico soltanto i quadri che Stefano stava portando alla mia attenzione. Mio padre era un collezionista di alcune opere di arte contemporanea che ancora abbelliscono le mura della mia casa. Negli anni mi sono spesso chiesto quale fosse il valore intrinseco di certe opere che hanno attraversato venti o trent'anni rivalutandosi incredibilmente. Facendo degli studi al riguardo ho avuto modo di osservare che ci sono dei pittori che hanno fatto di un determinato soggetto la loro ossessione. Questo aspetto ha caratterizzato e ancora denota molti importanti esponenti dell'arte contemporanea. Nell'arte moderna, invece, la maggior parte degli artisti non si sono fermati alla ripetitiva rappresentazione di un soggetto, ma si sono dimostrati piu' inclini a raccontare il loro mondo attraverso ordalie pittoriche, continue sfide introspettive per carpire aspetti della natura e della societa'. I grandi artisti, attraverso questo modus operandi, hanno attraversato secoli per continuare ad affermarsi ancora come maestri per il loro essere universali, per aver fatto della pittura, e non del gesto, il loro messaggio principale. E' per questo che considero Stefano Orlandini, nonostante la sua giovane eta', un maestro. Maestro perche' non ha aderito, come il mercato suggeriva in anni passati, a scuole o movimenti pittorici nati nella Roma della post Scuola Romana dei Turcato, dei Festa e degli Schifano. Roma ha avuto grandi momenti artistici, ma quando la citazione diviene ripetizione e' opportuno lasciare alla poesia dei tempi trascorsi il privilegio della propria esclusivita'. Orlandini fa della pittura la sua pittura, e il suo cammino artistico, che ho avuto modo di seguire da spettatore entusiasta, e' sempre derivato dall'ontologico viaggio di ritorno che un uomo compie, partendo dal proprio essere fino a toccare il mondo, fino ad interiorizzare quella natura che poi rende in forma pittorica in una rappresentazione, un mosaico che, quadro dopo quadro, va a comporre il piu' complesso disegno della propria anima. E' soprattutto per questo che trovo il lavoro di Orlandini molto affascinante, come il suo passare dal materico all'iperrealista nello spazio di poche pennellate, in modo sapiente e discreto, senza turbare le armonie pittoriche dei suoi soggetti sempre diversi, sempre facenti parte di un mondo che lega il quotidiano al misterioso, che esalta, in una lucida visione legata al momento, il viaggio metafisico e artistico, e che lascia supporre un momento fuori dal qui ed ora, tra paura e desiderio, meraviglia e stupore, lontano dalle consuetudini e dalle forzate trasgressioni che oggi si altalenano in una strana rincorsa tra arte e televisione, nel solito gioco di contaminazioni mediatiche che tanto fanno effetto sul popolo della tv. Io continuo, pero', a credere fermamente che cio' che la pittura consegnera' alla storia, sara' la pittura stessa. I media stanno gia' cambiando, per seguire l'arte che va di moda oggi occorre avere la cinica velocita' di un broker di Wall Street. Mi rallegra pensare che a tutto questo sopravvivera' la Pittura e, soprattutto, i pittori veri, quelli che sanno regalare lo stupore con verita', senza giochi di prestigio.

Jean Maurizio Arena

Per definire la multiforme personalita' artistica del Maestro Orlandini, e' necessario analizzare i due aspetti della sua espressione artistica: L'aspetto costante e l'aspetto variabile. L'aspetto costante e' dato da una stesura materica che gradualmente diviene una stesura classica; Con questa sua tecnica, in ogni opera, fa un percorso interiore nella ricerca della modificazione della Natura: il suo divenire.Usando la stesura materica Orlandini descrive l'essenza della natura: Entropia Caos primordiale e rappresenta, usando la stesura classica, il bello intrinseco e l'armonia della potenza generatrice. Ogni opera e' diversa e sara' sempre diversa l'una dall'altra, proprio perche' vi e' questa continua ricerca del divenire della Natura. Possiamo affermare, anche se con tutte le riserve, che nell'opera di Orlandini l'impressionismo diviene Realismo. L'aspetto Variabile e' dato dall'impiego di soggetti diversi proprio per un'estrema necessita' interiore: l'espressione artistica non potra' mai essere tale se fosse monotematica. Orlandini scevro da ogni intellettualismo, ritrae la natura nella sua totalita'. I temi figurati, non sono pura e semplice descrizione della realta' ma rappresentano la manifestazione della natura, intesa come viaggio interiore e come interazione fra i soggetti sempre dinamici tra loro. E' tanto vero quanto affermato che dall'analisi delle opere rappresentanti i personaggi appare in tutta la sua forza l'interazione tra i soggetti, l'autore e il mondo che ci circonda. Nei nudi Orlandini trasmette il fascino proprio dell'essere femminile usando come elemento statico l'attesa che diviene tensione e atteggiamento intrigante. Nelle nature balza evidente all'occhio l'interazione tra i vari materiali Le ombre, le luci, i riflessi, le caustiche, fanno da collante rendendo l'opera armonica ed equilibrata. Nei paesaggi vi e' la ricerca delle luci e delle ombre da cui scaturiscono le forme che, nell'intima essenza, sono Terra Aria Acqua Fuoco. Orlandini va oltre creando atmosfere come necessita': Democrito. Il maestro come nella tecnica pittorica descrive il divenire della natura e della realta' che ci circonda, cosi' nei vari soggetti si appropria della multiforme espressione della realta'.Ecco perche' i personaggi, ecco perche' i nudi, ecco perche' le nature, ecco perche' i paesaggi. Tutto quanto scritto appare consequenziale agli interessi culturali dell'artista che vanno dagli studi umanistico-letterali agli studi scientifici, dalle radici artistico-culturali con lo studio del Caravaggio e con lo studio approfondito del trattato della pittura del Leonardo. In ogni opera artistica i soggetti rappresentati sono tutti attori che recitano il divenire della natura e della realta'. Il maestro con la sua opera ci fa conoscere il divenire, il bello e l'armonia.

Gaetano Gallo e Antonio Felici

Stefano...
Le mani non le vedi
sono piccole
talmente piccole che si fondono
con la materia-tastiera-
-pennelli-colori.
Colori nuovi e' lui.
Colori delle viscere profonde

Elemento
Pianto
Frenetico
Seimila cose da fare...

ma lui e' un pittore!
Anche quando ti racconta
di quel pomodoro
quando ti parla del suo cane
dei suoi amici, delle sue nipotine
quando ti dice "ho detto tutto"
si capisce-si vede
che lui e' un pittore!

Amedeo Fusco

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